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Il fisico e storico della scienza Enrico Bellone ci racconta l'affascianante avventura terrena di Einstein, quel bambino solitario che imparò molto tardi a parlare e che aveva difficoltà a scuola.
Albert Einstein fu insignito del Nobel per la fisica nel 1921 grazie alle sue ricerche sull’“effetto fotoelettrico”.
Ma è la teoria della relatività a proiettarlo nel mito. Per spiegarla con semplicità, Einstein usava il “paradosso dei gemelli”, uno dei quali rimane a Terra mentre l’altro affronta un viaggio interstellare a una velocità dell’80 per cento di quella della luce. Al ritorno, per l’astronauta sono passati 30 anni mentre l’orologio del gemello ne segna 50.
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